Cinque Bandi PNRR – Servizio “chiavi in mano”.

Cominciamo ad affermare che la candidatura ai cinque bandi PNRR è semplicissima.
Una pratica che con un po’ di tranquillità e concentrazione è gestibile in poco tempo.

PagoPA(candidatura entro il 2 settembre)
occorre attivare un’indagine di quali incassi sono stati attivati, quando e se sono stati oggetto di altri specifici finanziamenti (es. Fondo Innovazione / Liguria Digitale / CSI Piemonte / ecc.).
Dopodichè inserire le scelte coerenti con il suddetto censimento, sul portale PaDigitale2026.

App IO (candidatura entro il 2 settembre)
occorre censire le App IO attivate su IPZS (Poligrafico e Zecca dello Stato), valutare se sono state oggetto di altri specifici finanziamenti, e valutare l’integrazione con ulteriori AppIO (max 50).
Dopodichè si procede con la compilazione del form di PADigitale2026.

SPID e CIE (candidatura entro il 2 settembre)
occorre attivare un’indagine di cosa e quando è stato attivato, verificare se già abilitati con i protocolli Open ID Connect al posto di quelli Saml2 e poi decidere se candidarsi o meno allo specifico bando.
Dopodichè, nel caso, si procede con la compilazione del form di PADigitale2026.

Cloud (candidatura entro il 22 luglio)
il bando per il Cloud, diversamente da quanto si immagina, è molto più semplice per la parte della candidatura (più articolato e tecnico nella realizzazione)
E’ sufficiente decidere quali servizi, tra quelli elencati nell’allegato 2 del Bando, vogliamo portare sul Cloud.
Capire, chiedendo ai propri fornitori, la metodologia di migrazione (semplificando “trasferimento” o “aggiornamento”) e dichiararli nel portale.
Magari con la cura di scegliere quei servizi (che non sono i software!) che possono essere migrati con la “meglio finanziata” metodologia.

Il Sito Internet (esperienza al cittadino) – (candidatura entro il 2 settembre)
le considerazioni sono banali.
“Voglio il sito PNRR compliant e scelgo i servizi desiderati (tra quelli citati nell’Allegato 2 del bando).
Dopodichè si procede con la compilazione del form di PADigitale2026.

Ovviamente quanto fin qui esposto deve considerarsi come un’estrema sintesi di una serie di attività molto più articolate ma ben descritte e guidate nei bandi (principalmente negli “Allegati 2”)

La reale e concreta attività comincia DOPO l’ammissione ai fondi di ogni singolo bando

Occorre fare una precisazione.

L’obiettivo delle candidature è permettere l’accesso alla maggiore quantità di fondi messi a disposizione dai Bandi.

L’obiettivo dell’Ente, invece, è utilizzare al meglio questa importante disponibilità economica per, in primis, raggiungere gli obiettivi dichiarati in Piattaforma PAdigitale2026 ma successivamente per realizzare un salto tecnologico epocale che va oltre agli obiettivi del PNRR.

Per raggiungere questo traguardo sono necessarie diverse competenze difficilmente presenti in un piccolo e medio Comune.

Solo a titolo esemplificativo:

  • capacità di analisi complessiva della propria situazione e dei propri obiettivi ICT;
  • visione complessiva delle opportunità messe a disposizione da un mercato in continua evoluzione;
  • competenze tecniche ed organizzative indispensabili per completa valutazione delle proposte dei vari potenziali stakeholder;
  • lungimiranza e strategia progettuale delle scelte intraprese dall’Ente;
  • possibilità di coordinare, monitorare e verificare (modalità e tempistiche) le attività utili al raggiungimento degli obiettivi prefissati;
  • ecc.

Per capire. poniamoci qualche domanda:

IaaS + SaaS piuttosto che solo diversi Saas?
Il server lo teniamo in casa o lo spostiamo sul Cloud?
Abbiamo la connettività sufficiente per seguire questa strada?
Siamo consapevoli che la “fibra” non è l’unica tecnologia per il collegamente ad Internet?

E la privacy?
Abbiamo previsto la regolamentazione GDPR della migrazione in Cloud dei dati, piuttosto che le banche dati di PagoPA / App IO o dei servizi Web?

Ma soprattutto abbiamo messo in conto che i bandi ci permettono di orchestrare una serie di servizi che MAI si sarebbero potuti valutare senza i fondi del PNRR?
Ad esempio, perchè non utilizzare le risorse inutilizzate dopo aver realizzato gli obiettivo del PNRR per la realizzazione di un sito tematico? Magari un sito turistico e/o di accoglienza?
Magari con riprese aeree con i droni? Potenziato da una campagna di sensibilizzazione agli eventi culturali del paese gestita da un’agenzia specializzata?
Ed un ChatBot (clicca sopra se non se ne conosce il significato)? Perchè no?
Possiamo immaginare di strutturare gli acquisti completandoli con una formazione e/o servizi annessi, connessi e legati al bando?
Magari includendo qualche anno di assistenza?

STIAMO MOLTO ATTENTI sui riflessi futuri sulle nostre scelte!

I soldi in gioco sono tanti ed è facile rimanere abbagliati da progetti incredibili, bellissimi e faraonici.
Ma poi .. terminati i fondi del bando (che ricordiamo essere “one shot”) siamo in grado di sostenerne i costi di manutenzione?

Oggi abbiamo una bella Panda 4×4.
Siamo pieni di soldi e compriamo una fantastica Ferrari.
Passano 2 o 3 anni ed i fondi finiscono.

Ci troveremo con una fantastica Ferrari alla quale, però, probabilmente non riusciremo a fare il pieno di carburante.
Un pieno che con la Panda 4×4, invece, avremmo potuto permetterci.

Pensiamoci …..

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Faremo due chiacchere e chissà, perchè no, magari apprezzerete le nostre competenze e valuterete una partnership con la nostra organizzazione.

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