Pronta la piattaforma per predisporre il piano anticorruzione

Piccoli comuni, dal 28 gennaio al via la piattaforma per predisporre il piano anticorruzione. Partenza con cinque regioni del Mezzogiorno. A Napoli il lancio dell’iniziativa finanziata dal Programma Nazionale “Sicurezza per la legalità” 2021-2027

Sarà presentata a Napoli martedì 28 gennaio 2025 la nuova piattaforma digitale, gratuita e di facile utilizzo, a disposizione dei piccoli Comuni di cinque regioni del Mezzogiorno per predisporre la Sezione “Rischi corruttivi e trasparenza” del PIAO (Piano integrato di attività e organizzazione).
Realizzato dall’Anac con il finanziamento del Programma Nazionale “Sicurezza per la legalità” 2021-2027, il nuovo applicativo informatico sarà disponibile dal 28 gennaio nella sezione Servizi del portale Anac.
L’evento di lancio è in programma dalle ore 15, presso l’Auditorium de ‘la Porta del Parco’ di Bagnoli (Via Diocleziano, 341), alla presenza del Presidente dell’Autorità, Giuseppe Busia, e del Consigliere di Anac Consuelo del Balzo, del Sindaco di Napoli e Presidente nazionale di Anci (Associazione nazionale Comuni italiani), Gaetano Manfredi, del Sottosegretario all’Interno, Wanda Ferro, del Capo di gabinetto del Ministro per la Pubblica Amministrazione, Pio Giovanni Marrone, della Professoressa Angela Procaccini e dell’autore di “Mafiosamente” Raffaele Russo.

Sarà possibile partecipare alla sessione tecnica di lavoro esclusivamente iscrivendosi all’evento.

È possibile seguire l’evento anche da remoto tramite Teams Live a questo link.

Per informazioni: laprevenzionedellacorruzione-cosanostra@anticorruzione.it

Durante il mese di febbraio seguiranno, nelle varie regioni interessate, altri eventi di presentazione a Potenza, giovedì 6; a Lecce, venerdì 7; a Palermo, giovedì 13; e a Soverato (CZ), lunedì 17. I cinque eventi di presentazione nelle regioni coinvolte – con testimonianze dei piccoli Comuni che hanno partecipato alla sperimentazione, di esperti e di altre autorità – permetteranno di fornire una panoramica tecnica e operativa sulla piattaforma a Sindaci, Assessori, Segretari comunali-RPCT, ODV e personale amministrativo, anche in vista della predisposizione del PIAO 2025-2027, da adottare per gli enti locali entro il 30 marzo 2025.

 

Il Progetto

Il progetto, infatti, si rivolge in particolare ai Comuni con popolazione fino a 5mila abitanti e fino a 50 dipendenti di Campania, Basilicata, Puglia, Sicilia e Calabria, supportandoli nella definizione e attuazione della loro strategia di prevenzione, secondo il principio per il quale una pianificazione completa e corretta riduce i rischi e aumenta la fiducia dei cittadini nel prudente utilizzo delle risorse, creando valore pubblico.
La realizzazione di questo applicativo informatico – che permette una compilazione guidata e standardizzata dei documenti di programmazione, garantendone idoneità e adeguatezza – si inserisce nell’ambito del Protocollo d’intesa per il supporto alla redazione dei piani di programmazione delle misure di prevenzione della corruzione e della trasparenza, siglato da Anac con Ministero dell’Interno, Ministro per la Pubblica Amministrazione ed Anci.

“Vogliamo affiancare i Comuni, specie i piccoli Comuni, sostenendoli ed agevolandoli nella loro attività amministrativa”, spiega il progetto il Presidente di Anac, Giuseppe Busìa.
“Le regole anticorruzione devono essere un aiuto e non un aggravio per la loro azione. E questo vale innanzi tutto per la predisposizione del Piano anticorruzione all’interno del Piao, che rappresenta uno strumento essenziale per organizzare al meglio la propria azione, non solo al fine di prevenire rischi di infiltrazioni criminali ed altri comportamenti corruttivi, ma anche per guadagnare efficienza e per utilizzare al meglio le risorse pubbliche. Per questo, abbiamo voluto portare avanti il progetto di una piattaforma digitale che aiuti i piccoli comuni nella predisposizione del Piano.
Crediamo che la prevenzione e la buona amministrazione siano le armi più forti contro la corruzione: per questo vogliamo che il piano anticorruzione non sia un adempimento burocratico, ma un momento fondamentale di progettazione e verifica, un’occasione anche per prendere coscienza dei propri elementi di rischio e punti di debolezza, così da presidiarli ed evitare comportamenti e atti che danneggiano l’amministrazione e i cittadini”.

“In tutto questo, è fondamentale la digitalizzazione, sulla quale stiamo investendo in modo particolare, a partire dai contratti pubblici, e per la quale siamo considerati un modello a livello europeo. Vogliamo estendere un più ampio uso delle nuove tecnologie a tutti gli ambiti dell’anticorruzione, convinti che queste possano essere particolarmente utili ai piccoli comuni, spesso sguarniti di personale e di risorse, e per questo in difficoltà nel fare fronte ai tanti compiti cui sono chiamati”.
“È importante la scelta di partire da cinque regioni del Sud, pilota dell’iniziativa”, ha aggiunto Busía. “Crediamo che il rilancio del Paese passi proprio dal Meridione, che ha al suo interno enormi potenzialità inespresse. Ecco perché questo progetto ha puntato sul Sud del Paese. E se – come crediamo – avrà successo, diventerà un modello anche per le altre regioni”.

Referente istituzionale del Protocollo è, per l’Autorità, il Consigliere Consuelo del Balzo, che ha sottolineato l’importanza della “sinergia istituzionale che ha permesso di sostenere e promuovere l’iniziativa, raggiungendo questo importante risultato a favore dei piccoli Comuni”. “La piattaforma – evidenzia il Consigliere – è stata implementata grazie ai contenuti elaborati da Anac con la collaborazione dei partner di protocollo, arrivando alla sua attivazione dopo una prima fase di sperimentazione che ha coinvolto settanta Comuni pilota, nell’ottica di garantire la migliore aderenza alle esigenze degli Enti destinatari della progettualità, i quali avranno a disposizione uno strumento agile e intuitivo. Operare secondo i principi costituzionali del buon andamento e dell’imparzialità e proteggere le nostre amministrazioni dal rischio di illegalità e di infiltrazioni mafiose è più facile se si adotta un buon piano di prevenzione della corruzione insieme agli altri strumenti di programmazione”.

Nel sostenere gli Enti coinvolti verso il raggiungimento di un elevato livello di adempimento degli obiettivi amministrativi, innalzando i livelli di trasparenza, la nuova piattaforma facilita il processo di redazione e trasmissione della Sezione “Rischi corruttivi e trasparenza” del PIAO (Piano integrato di attività e organizzazione). I responsabili anticorruzione (Rpct) vengono accompagnati verso una corretta descrizione del contesto esterno e organizzativo, attraverso una adeguata mappatura dei processi e una selezione delle misure più efficaci e sostenibili nella limitazione dei fenomeni corruttivi.

La Piattaforma

Utilizzando l’applicativo, il processo di redazione, adozione e monitoraggio dei documenti è facilitato da funzionalità assistite e da un’interfaccia web intuitiva, con la garanzia di uno standard minimo di contenuti, rispettando le realtà organizzative e le specificità dei singoli Enti, e riducendone gli oneri nelle attività di predisposizione dei Piani. Oltre alla compilazione guidata della Sezione “Rischi corruttivi e trasparenza” del PIAO tramite schede di indirizzo e sistemi di alert, sarà possibile raccogliere e condividere dati e informazioni sul livello di attuazione e di efficacia della pianificazione, grazie anche alla possibilità di tracciare in modo digitalizzato il flusso delle attività di analisi dei Rpct, anche generando specifici documenti. È poi prevista una successiva fase di realizzazione delle funzioni di interoperabilità verso il Dipartimento della funzione pubblica, incaricato dalla normativa di ricevere i piani delle amministrazioni.

Per accedere ai servizi dell’applicativo, occorre che il Responsabile anticorruzione (Rpct) compili la sezione “Registrazione e Profilazione Utenti” per il proprio Comune. Seguendo i diversi contenuti che compongono la sezione “Rischi corruttivi e trasparenza” del PIAO, il sistema permette preliminarmente di compilare la scheda anagrafica (con dati su Ente e Rpct) e poi di accedere alla scheda dedicata all’inserimento del Piano, nelle sue varie sottosezioni, e quindi procedere alla sua validazione e adozione formale. La scheda è suddivisa in obiettivi strategici, contesto esterno, contesto interno (articolato a sua volta in struttura organizzativa, aree di rischio, misure generali) e trasparenza. L’applicativo contiene inoltre una scheda per la gestione del Piano, che ne consente il monitoraggio nel triennio assieme a quello delle misure generali al fine della predisposizione delle relazioni annuali da parte dei Responsabili anticorruzione.

La piattaforma punta, dunque, ad agevolare le attività previste dal quadro normativo di riferimento, tenendo conto delle semplificazioni degli adempimenti per i Comuni di ridotte dimensioni e per gli Enti con meno di 50 dipendenti, in linea con gli atti di indirizzo di Anac, a partire dai Piani nazionali anticorruzione (Pna) e dei loro relativi aggiornamenti.